Fuksas ridisegna Bari

Massimiliano Fuksas - © Cecilia Di Marzo, Redazione Archiportale

24/04/2013 – Si è svolta stamane la conferenza stampa di presentazione del progetto vincitore del concorso internazionale “Baricentrale” per la riorganizzazione delle aree ferroviarie in via di dismissione. Ad aggiudicarsi il concorso, lo Studio di Massimiliano e Doriana Fuksas con Jordi Henrich I Monràs che, come ha affermato il Sindaco Emiliano, con “genio semplice e poetico hanno risolto il nostro rompicapo” proponendo una soluzione che costituisce “la madre di tutti i progetti urbanistici della città”. 

“La città e l’urbanistica” ha esordito Fuksas – presente alla conferenza stampa – “sono temi che tutti gli architetti tentano di tenere lontani”. Il caso di Bari, tuttavia, ha costituito per lui e il suo team un’eccezione. Il progetto, basato sull’idea principale di interrare la ferrovia senza creare sottopassi, è sembrato da subito una “sfida impressionante, un puzzle da comporre coniugando i problemi di una città con una visione collettiva del futuro”. 

Da qui la decisione di donare a Bari e alla sua mancanza (quasi) assoluta di verde urbano una chance di riscatto, con la proposta di un “central park” soprelevato di 3 km (78 ettari) che interri la stazione per integrare fra loro parti di città profondamente divise dal nodo ferroviario. Un progetto di impostazione “romana”, non solo per l’origine del progettista, ma anche perchè basato su un cardo (l’asse culturale) e un decumano (l’asse verde). 

Il progetto di Fuksas, scelto all’unanimità dalla giuria, riconnette le parti di città separate dalla ferrovia con una soluzione che si è distinta per la semplicità, chiarezza, unitarietà della visione e sostenibilità, anche economica. Il suo essere intrinsecamente flessibile e modulare, inoltre, ne permette la realizzazione per fasi progressive nel tempo. 

“Un progetto” a detta della commissione “che ha la capacità di disegnare il futuro della città attraverso la costruzione di una grande infrastruttura pubblica”. 

L’architetto austriaco Boris Podrecca, componente della Giuria, ha definito il progetto di Fuksas “chiaro, di una semplicità francescana”. La stazione, da qualche anno al centro dei progetti di riqualificazione urbana, è oggi una “polifonia di funzioni e le soluzioni non possono essere precostituite. Sono vestiti su misura per specifiche città, ciascuna con il suo specifico ‘aroma’. Bari non ha un vero e proprio verde urbano, ma una punteggiata, un piccolo collage di verde. Fuksas, di fronte alla ‘frattura’ costituita dal sistema di nervi ferroviario che divide in due la città, abbatte il ‘limes’, oltrepassa la frontiera, con un parco bombée, incinta al sesto mese. Non un progetto di immagine, di charme, ma attento a tutti gli aspetti”.

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